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Intervista a Simone Di Matteo: “Sono fiducioso sul raggiungimento del quorum sui referendum contro la caccia”

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Simone Di Matteo
Simone Di Matteo

Da sempre sostenitore delle battaglie animaliste, Simone Di Matteo è stato scelto per le campagne “Rispetto per tutti gli animali” come testimonial. Il popolare personaggio televisivo, concorrente in passato di Pechino Express, si è avvicinato all’associazione di Giancarlo De Salvo. Il suo obiettivo è quello di dare inizio ad un’azione concreta per il bene dell’ambiente e degli animali. In questa intervista, oltre a parlare di questa importante iniziativa, Simone ha affrontato altri temi di attualità legati agli animali come quello sulla caccia.

Simone, sei stato scelto come volto delle campagne di “Rispetto per tutti gli animali”. Come sei venuto a conoscenza dell’associazione?

Nei mesi scorsi ho avuto l’opportunità di avvicinarmi a Giancarlo De Salvo e alla sua associazione grazie alla loro iniziativa di indire due quesiti referendari a livello nazionale per abolire la caccia. Seppur nel mio piccolo, mi sono sempre esposto a favore degli animali nel tentativo di poter arrivare ad un reale cambiamento e in “Rispetto per tutti gli animali” ho ritrovato il mio stesso spirito di combattimento. Per questo motivo ho accettato la proposta di De Salvo di essere il volto delle sue iniziative presenti e future, certo di poter dar inizio ad un’azione concreta e necessaria. Al contrario di ciò che in molti potrebbero pensare, la difesa dell’ambiente e la tutela degli esseri viventi che lo abitano non sono slogan che fanno capo ad un partito politico o ad un altro, ma battaglie di civiltà che devono essere portate avanti da tutti.

 Spesso nei dibattiti sui diritti degli animali si inserisce qualcuno che dice: “Con tutti i problemi che ci sono voi pensate agli animali…”

Checché se ne dica, gli animali e l’ambiente dovrebbero essere al primo posto tra i problemi, sempre che tali si possano definire, di cui dovremmo preoccuparci. Penso che all’idiozia e alla pretesa di onnipotenza dell’uomo non ci siano confini, perché se ci si fermasse a riflettere per un attimo, si capirebbe che l’esistenza sulla Terra nasconde dietro di sé uno schema le cui parti sono inter-collegate le une alle altre. Una piccola falla e tutto crollerebbe. Per questo motivo sta a noi cercare di aggiustarlo prima che si rompa definitivamente.

Quattro italiani su dieci vivono con un animale domestico. Parliamo di quasi il 50% della popolazione. Ma un cane o un gatto per lo Stato sono considerati come beni di lusso e risulta difficile poi spingere le persone ad adottare dai canili quando non c’è alcun sostegno…

Chiunque volesse prendere con sé un animale, dovrebbe essere libero di farlo senza vincoli economici o giuridici. È scandaloso che nel 2023 venga ancora imposto un valore monetario alla vita di un essere vivente. Sarebbero necessari dei provvedimenti che siano in grado di facilitare l’adozione, di agevolare coloro che sono in possesso di un animale domestico magari calmierando i prezzi di visite e beni per il loro sostentamento, il che ridurrebbe anche il rischio di abbandono. Alla fine, però, è pur vero che tutto ciò rientra alla perfezione nella logica capitalistica che guida la nostra sconclusionata contemporaneità, in cui tutto ha un prezzo, persino la nostra stessa vita. Una realtà deprimente e macchinosa se ci penso bene, ma è proprio per questo che, oggi più di ieri, sono sempre più deciso a combatterla!

C’è un referendum che chiede proprio di abolire la pratica della caccia. In Svizzera però è fallito. Ci sono buone speranze in Italia?

I due Referendum nazionali contro la caccia depositati De Salvo, i quali rientrano in un più ampio progetto che comprende altri tre quesiti referendari sugli allevamenti intensivi, sulla sperimentazione animale e sulle manifestazioni storiche che fanno ampio utilizzo di animali, stanno ottenendo un buon riscontro. Circa 40 milioni di italiani sono sfavorevoli all’attività venatoria e chiedono che venga abolita definitivamente. Non resta da far altro che attendere il raggiungimento del quorum e, a dirvela tutta, con questi numeri sono molto fiducioso a riguardo.

 Avevi partecipato a Pechino Express qualche anno fa con Tina Cipollari. Ti piacerebbe partecipare ad un altro reality?

Pechino Express è stato uno dei migliori format a cui io abbia mai partecipato. Si tratta di uno show in cui il viaggio è l’unico protagonista e al tempo stesso un temibile avversario perché ti mette duramente alla prova. Non credo ci siano altri programmi che siano in grado di porti realmente in sfida con te stesso, ma se dovessi scegliere il prossimo reality a cui vorrei partecipare, mi verrebbe da pensare al Grande Fratello Vip. In fondo, si tratta pur sempre di un esperimento sociale e credo che potrebbe essere un’esperienza da non sottovalutare.

 

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