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Giorgio Clementelli: “Attraverso SPQR racconto la pandemia in modo meno drammatico”

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S.P.Q.R è un omaggio alla città di Roma, ripresa nei giorni più tristi e dolorosi di questo secolo e commentata dai “personaggi” che la conoscono meglio, avendo visto e vissuto tutte le sue storie fin dal tempo degli antichi romani. Le sei statue ricordano con paura e nostalgia eventi simili del passato e si disperano immaginando un futuro di questo tipo. L’opera scritta e diretta da Giorgio Clementelli è la vincitrice al Digital Media Fest della menzione speciale Movieland del valore di 1.000 euro. Movieland è il progetto promosso da Roma Lazio Film Commission e realizzato in collaborazione con il Digital Media Fest. Abbiamo intervistato, in esclusiva, per voi Giorgio Clementelli.

Come nasce la tua opera?

SPQR nasce dall’idea di raccontare la pandemia in maniera meno drammatica, facendola “scoprire” una mattina di primavera ai più vecchi residenti di Roma, le sei Statue Parlanti. Il mio corto è soprattutto un omaggio alla città di Roma, che ho ripreso nei giorni piu’ tristi e dolorosi di questo secolo, col commento pungente e sarcastico delle “persone” che la conoscono meglio, avendone vissuto tutte le storie fin dal tempo degli antichi romani. Le sei statue parlanti ricordano con paura e nostalgia eventi simili a questo, già accaduti nel passato, e si disperano immaginando un futuro in cui Roma sarà disabitata. Alla fine scopriranno però che c’è ancora una Speranza per la loro città di adozione e intravedranno la “luce” dopo il grande Buio del Lockdown.

Qual è secondo te il suo punto forza?

Penso sia la modalità in cui le sei statue parlano e interagiscono tra loro, con scambi di battute in un “romanesco trilussiano” che si lascia comprendere anche da chi non è avvezzo a questo dialetto. Lo sceneggiatore Federico Monti ha usato un lessico tradizionale ma comunque comprensibile a tutti, come nei film del grandissimo Luigi Magni, una delle fonti di ispirazione per SPQR. Visivamente ho cercato poi di mostrare una Roma più personale e meno da cartolina, riprendendo luoghi particolari e meno conosciuti, insieme a quelli più noti, nel tentativo di far provare agli spettatori quella sensazione di vuoto e di incertezza che hanno provato i pochissimi romani che hanno avuto la possibilità di girare in quei giorni per una città completamente deserta.

Quali sono state le maggiori difficoltà per realizzare il tuo progetto?

La maggiore difficoltà è stata quella di lavorare “a distanza”, ognuno a casa propria, scambiandoci in rete tutto il materiale audio e video che è stato realizzato nel corso di 3 mesi di lavoro. E’ stato difficile anche scegliere le location adatte e giustapporle alle immagini naturalistiche che ho usato come metafora per rappresentare i romani, chiusi in casa in quei lunghi mesi ad aspettare che la situazione migliorasse.

A chi dedichi il premio vinto al Digital Media Fest?

Lo dedico alle persone che hanno partecipato alla realizzazione di SPQR, primi fra tutti i meravigliosi attori che hanno prestato le voci alle statue parlanti: Mino Caprio, Silvia Salvatori, Edoardo Stoppacciaro, Alessandro Tirocchi e Federico Monti. Hanno caratterizzato i “personaggi” in maniera originalissima, dandogli vita e rendendoli reali. Devo poi ringraziare i miei sodali della Durateo Film, con i quali ho realizzato la maggior parte dei miei progetti negli ultimi dieci anni: il Maestro Furio Valitutti, Federico Monti, Francesco D’Aloi e Federico Baciocchi.

Cosa vorresti raccontare con la prossima opera che realizzerai?

Siamo in fase di postproduzione con un corto horror intitolato “Bisbigli”, che ho diretto e interpretato. E’ un racconto che parte da uno spunto classico per poi sfociare nell’horror psicologico, facendo un’incursione nell’angoscia e nelle paranoie del protagonista.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho molti progetti in cantiere e spero di riuscire a realizzare un lungometraggio a cui ho lavorato negli ultimi anni. La grande difficoltà è sempre quella di trovare delle persone che siano disposte a rischiare, producendo qualcosa che sia fuori dagli schemi classici e che racconti una storia in maniera differente. Finora abbiamo sempre autoprodotto i nostri lavori con la Durateo Film, riscuotendo buone recensioni e ricevendo premi in svariati Festival nazionali ed internazionali. Continueremo a raccontare le nostre storie, divertenti e politicamente scorrette, grottesche e surreali, ciniche e romantiche. Se poi qualche produttore lungimirante vorrà darci una mano a realizzarle con un budget superiore, avremo modo di fare un ulteriore salto in avanti.

 

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