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Francis Gélinas: “Attraverso i Festival si possono promuovere anche le piccole produzioni”

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Invitato dalla direttrice Janet De Nardis, Francis Gélinas, produttore e regista canadese, quest’anno ha portato due opere di realtà aumentata al Digital Media Fest: Once Upon a Story: The Boy’s Triple Dream, vincitrice del premio Best Virtual reality e In the Land of Flabby Schnook premiata come miglior idea originale. Quest’ultima racconta di un bambino che chiede alla sorella maggiore come sia riuscita a smettere di avere paura del buio. La narrazione lo trascina in un susseguirsi di tableaux onirici dove tutto prende vita e attraverso i quali impara ad affrontare le proprie paure. In the Land of the Flabby Schnook lo spettatore scopre un luogo magico attraverso gli occhi dei protagonisti. Once Upon a Story: The Boy’s Triple Dream è invece l’adattamento stereoscopico in VR di un episodio di ” Once upon… My Story “serie prodotta in Canada. Quest’opera VR riprende uno degli episodi della serie in cui si allude alle sorprese da scoprire, come le “uova di Pasqua” in una divertente caccia primaverile.

Che ruolo hanno i festival nella possibilità di un riconoscimento della propria opera?
Sono praticamente l’unico modo per piccole produzioni come la mia, di mettere in vetrina le proprie opere, dal momento che non possiamo permetterci un’enorme campagna pubblicitaria per pubblicizzare il nostro lavoro. Senza i festival, avremmo distribuito i nostri film, ma nessuno ne avrebbe mai sentito parlare! Certo, ricevere un premio da un festival come il Digital Media Fest, significa molto per noi perché viene da persone esperte nel settore. Ci aiuta a credere che non è tutta fatica sprecata.

Qual è stata la soddisfazione più grande che ha avuto grazie al lavoro fatto?
Quello che amo dell’animazione è che a un certo punto i personaggi e l’universo prendono vita e anche se ho lavorato su una scena specifica per un mese, quando è finita, la vedo per la prima volta completa come qualsiasi altro spettatore! Considero l’animazione come l’arte suprema che combina suono, musica, immagine e movimento.

Quali sono i suoi progetti per il futuro? Ha delle nuove opere in produzione?
Stiamo lavorando a dei nuovi progetti destinati per un pubblico più adulto/sperimentale. Per scaramanzia preferisco non dire troppo

Secondo lei cosa cosa è urgente raccontare in questo periodo?
È come chiedermi qual è il mio colore preferito… Penso che tutte le storie siano rilevanti. Penso che la pandemia ci impedisca di condividere il cibo, il tempo, gli abbracci… Almeno possiamo condividere l’arte e le storie attraverso il cinema in tutte le sue forme!

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