Cinema

Debora Scalzo, la regista che tratta il cinema della legalità

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Debora Scalzo la scrittrice siciliana e neo regista esordiente che tratta la legalità, già definita la regista antimafia, dopo l’uscita del docufilm “Paolo Vive” dedicato al giudice Paolo Borsellino, con il grande attore Bruno Torrisi nelle vesti del magistrato, ritornerà sul set con un lungometraggio, un film dedicato a Claudio Traina (agente di scorta di Borsellino e vittima insieme a lui della Strage di Via D’Amelio nel 1992). Terminate in Sicilia le riprese del documentario Paolo Vive, che a trent’anni dalla strage di via D’Amelio, rende omaggio al magistrato ma anche all’uomo di alti valori che ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni.

L’opera, supportata dalla Catania Film Commission, Palermo Film Commission e Sicilia Film Commission, si compone di due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive a personalità vicine al giudice, dall’altro l’interpretazione del giudice Borsellino affidata all’attore siciliano Bruno Torrisi, che con un monologo intenso scritto dalla Scalzo (che ne firma anche la sceneggiatura) entrerà dritto nel cuore e nell’anima. Il documentario è sostenuto anche dalla famiglia Borsellino, e supporterà la “Casa di Paolo”, non una “casa di memoria”, ma qualcosa di vivo, dove i ragazzi a rischio del quartiere, potranno trovare un’alternativa a quella perversa spirale che potrebbe inghiottire tanti di loro come i compagni di giochi di un tempo di Salvatore e Paolo Borsellino.

La “Casa di Paolo” è gestita da Roberta Gatani, nipote del giudice Paolo Borsellino e da Salvatore Borsellino fratello del giudice, presso la sede storica della “Farmacia Borsellino” in Via della Vetreria a Palermo.La Scalzo ha all’attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e premi per la letteratura poliziesca e sociale a livello internazionale, come il prestigioso “Premio Apoxiomeno” che ha ricevuto nel 2021 all’interno dell’International Police Awards, unico riconoscimento dato ogni anno, a personaggi dello sport, della cultura, dello spettacolo, del giornalismo, cinema e sociale, nazionali e internazionali, tra cui molti Premi Oscar come (Colin Firth, Matt Dillon, Hellen Mirren, Ennio Morricone, Andrea Camilleri), che con le loro opere narrano la vita e le storie degli uomini in divisa.Alla domanda da dove nasce l’amore profondo per le forze dell’ordine lei risponde così: “Nasce dal mio indimenticabile nonno Lorenzo, nonno siciliano, che ha fatto parte delle scorte per vari magistrati antimafia negli anni più cruenti. Nonno che mi ha voluto un bene dell’anima, ero la sua principessa. Ricordo vari aneddoti raccontati da mia nonna Maria, sua moglie, donna favolosa, che seppur malata di Alzheimer, quando vedeva passare una volante della Polizia ricordava sempre suo marito. Mi mancano entrambi. Due persone rare, pure e genuine che sono sicura che da lassù sono orgogliose di me”.Il suo impegno per il mondo delle forze dell’ordine e legalità, continuerà anche dopo l’uscita di “Paolo vive” prevista a fine 2023 con distribuzione internazionale, con una nuova produzione rivolta a un “angelo della scorta” di Borsellino, Claudio Traina, morto anche lui nella strage del ’92. Il progetto la vedrà non solo alla regia, ma anche alla sceneggiatura in collaborazione con Luciano Traina (fratello di Claudio Traina), che l’ha scelta personalmente per la grande stima e l’impegno che sia lei e la sua squadra fatta di talentuose giovani maestranze siciliane, svolgono con passione e dedizione per raccontare la verità, per non dimenticare. La direzione casting partirà tra fine 2023 inizio 2024, presso la sede della Catania Film Commission, e si parla già di un casting d’eccellenza con grandi attori volti noti del cinema siciliano, da sempre impegnati in film polizieschi e antimafia.foto Debora Scalzo con Luciano Traina (fratello di Claudio Traina) presso Via D’Amelio. Crediti: Dip Studio Production

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