Esterno Notte, è la serie televisiva realizzata Marco Bellocchio che esce in dal 18 maggio 2022 nella sua prima parte al cinema e poi in una seconda a breve per Lucky Red e che poi vedremo in versione integrale a puntate su Rai Uno in autunno. Il film è stato presentato anche alla 75° edizione del Festival di Cannes.
E’ il 1978 Aldo Moro, si prepara ad un compromesso storico, fare entrare il Partito Comunista nel governo, per le Brigate Rosse, che vogliono il rovesciamento del governo, è il momento di agire con un attacco diretto al cuore dello Stato. Moro viene rapito dalle BR e trattenuto in prigionia per 55 giorni, durante i quali all’esterno succederà di tutto, da depistaggi infiniti, incontri al vertice, crisi di coscienza, tavoli politici, tormenti privati, accordi e disaccordi, lettere vere e false. Una vicenda ancora coperta in parte dal segreto di Stato e in parte scomparsa con la verità che i suoi protagonisti dell’epoca hanno portata nella tomba.
A quasi quasi vent’anni da “Buongiorno notte” (2003), Marco Bellocchio torna di nuovo a raccontare la storia del rapimento di Aldo Moro e, attraverso questa, l’Italia di fine anni ’70, esplorando, in una serie da sei episodi, lati che nel precedente lavoro erano rimasti in ombra
La serie si prende l’onere di analizzare e approfondire, ma con l’occhio di Bellocchio per fare un gioco di parole, la vicenda iniziata il 16 marzo 1978 e conclusa il 9 maggio con il ritrovamento del corpo dell’onorevole Moro all’interno di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani. Le Brigate Rosse in questo modo rivendicano dopo un sommario processo le colpe dello statista, sarà in realtà l’inizio della fine per il terrorismo in Italia che verrà combattuto in modo sistematico e con successo dalle forze dell’ordine nonostante altre dolorose perdite.
Esterno Notte sceglie di seguire e analizzare non tanto quello che succedeva all’interno della prigione di Moro, ma quello che accade fuori e gli sforzi e i tentativi falliti di giungere ad un epilogo diverso della storia.
Ritroviamo quindi i protagonisti : Francesco Cossiga (interpretato Fausto Russo Alesi); Papa Paolo VI (Tony Servillo); i brigatisti Adriana Faranda (Marra) e Valerio Morucci (Montesi); la moglie di Moro, Eleonora Chiavarelli (Margherita Buy).
L’Aldo Moro è interpretato in modo incredibile da Fabrizio Gifuni, che ci restituisce in pieno la forza dello statista, non solo fisicamente, ma anche nei suoi pensieri e nel modo di vivere.
Il tocco del maestro Bellocchio lo ritroviamo in tante scene oniriche a volte grottesche, che cercano di andare oltre la semplice storica di cronaca, un taglio cinematografico che forse merita davvero di essere visto in sala e poi magari riassaporato in tv questo autunno.
Notevoli all’interno della serie sono i possibili finali alternativi scelti, con scelte che lasciano riflettere lo spettatore. La sceneggiatura curata dallo stesso Bellocchio assieme a Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino, scelgono di seguire tante strade, ma evitano di scavare su alcune verità ancora oggi rimaste nella nebbia della storia, e conoscendo la storia italiana toccherà alle future generazioni, a cui è destinata la serie, consegnarle in modo definitivo. Per parte nostra riconosciamo questa opera davvero indispensabile non solo per per le nuove generazioni, realizzata da un maturo maestro , a cui è inutile affibbiare altri aggettivi per le sue capacità e bravura, ma senz’altro va riconosciuto il merito di aver nuovamente scelto di esplorare uno dei tanti misteri del nostro paese, ancora purtroppo ben custodito.
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