Fuori da venerdì 27 maggio per Le Stanze Dischi il nuovo singolo di Albi Fux dal titolo Il Tempo. Con questo secondo capitolo musicale dell’anno, che anticipa l’uscita del suo primo EP, l’artista si interroga, senza prendersi troppo sul serio, sul valore del tempo e sull’utilizzo che ne facciamo quotidianamente. Al giorno d’oggi, siamo sicuri di stare gestendo bene il tempo che abbiamo?
Abbiamo intervistato l’artista per conoscerlo meglio:
Se dovessi presentarti attraverso il titolo di una canzone (di altri artisti), quale sceglieresti e perché?
Vaffanculo di Marco Masini. Motivi per cui la scrisse a parte, la mia scelta ricade qui perché è di fatto un “inno di ribellione”, e nel mio nome d’arte la parte “FUX” sta proprio a indicare un netto rifiuto all’omologazione (fu*k), ma anche una ricerca di identità propria e unica che nasce dall’unione delle più svariate esperienze di vita.
Come è hai portato avanti la creazione del tuo ultimo singolo? Come è nata l’idea, eventuali difficoltà incontrate…
È stato un processo differente dal mio solito comporre, perché sono partito scrivendo tante parole che non sapevo poi se mettere in musica o meno. Volevo fare una linea della vita, a cui ho aggiunto una riflessione contemporanea che, a mio avviso, suona inquietante. L’unica difficoltà è stata quando mi sono detto: “bene, e ora che musica ci mettiamo sotto?” Ma poi sono partito con un riff e mi sono risposto: “boh, io intanto parlo!”
Come sono cambiati (se sono cambiati) i tuoi gusti musicali nel corso del tempo?
I miei gusti musicali non sono cambiati, diciamo che si sono ampliati. “IL TEMPO” insegna, perché infatti nelle diverse fasi della nostra vita assorbiamo esperienze diverse. Se poi devo rispondere allora sono partito dal rock alternativo, il grunge, i grandi mostri rock del passato, ma non mi sono mai scordato del pop, dell’elettronica, dance ’80, ’90, le grandi colonne sonore e la classica. Ah, dimenticavo, anche le canzoni che cantavano le nostre nonne in chiesa.
C’è qualche brano chiuso nel cassetto che però non hai mai avuto intenzione di pubblicare?
Il cassetto è pieno di brani…che un giorno vorrei pubblicare, ma anche di altri che sono pronti a prendere forma, cercando di reinventarmi e non ripetermi. So che non è facile. Un brano che non ho mai avuto intenzione di pubblicare si chiama “Morte”, perché forse come ironia è un po’ troppo… troppo.
Quali sono i consigli che daresti a chi coltiva il sogno di una carriera nel mondo della musica?
Per la carriera consiglio di investire tanto in promo, essere supersocial e partecipare a tutti i talent possibili…poi, sperare! 😉 Per il lato umano e artistico mi sento invece di dire a chiunque crea di farlo con il cuore e con passione, ricercando sempre il massimo risultato, mettendosi sempre in discussione, inventando qualcosa di nuovo, dando un contributo tangibile all’arte, al di là del marketing e delle becere esigenze del mercato.
Comments