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Venezia 77: tutti i film della 35° Settimana Internazionale della Critica

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Venezia 77

Venezia 77, presentata la 35° Settimana Internazionale della Critica, che in questo epoca o era del Covid-19 o Coronavirus, a seconda di come lo si vuole chiamare, rappresenta ora una vera sfida, come ha sottolineato Giona A. Nazzaro Delegato Generale della 35esima Settimana Internazionale della Critica : “Perché, in fondo, è questa la vera sfida. Roberto Rossellini, per il suo progetto di film su Karl Marx, pensava a un titolo magnifico ‘Lavorare per l’umanità’ . Ecco il cinema che ci piace è quello che lavora al servizio dell’ umanità con le armi del cinema. Delle immagini. Delle visioni. Della poesia. Oggi più che mai.” 

La Settimana Internazionale della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, nell’ambito della 77 Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero. 

I FILM IN CONCORSO

50 O DOS BALLENAS SE ENCUENTRAN EN LA PLAYA | 50 OR TWO WHALES MEET AT THE BEACH di Jorge Cuchí. Messico,
Félix, un ragazzo di 17 anni, riceve un invito su WhatsApp: vuoi giocare alla Blue Whale? Il gioco con le 50 sfide? Quello in cui alla fine devi ucciderti? Félix accetta. È così che incontra Elisa. I due iniziano a completare le sfide insieme. 50 è la storia d’amore di due adolescenti con tendenze suicide che decidono di giocare insieme finché morte non li separi. Mancano solo 6 giorni.

HAYALETLER | GHOSTS di Azra Deniz Okyay. Turchia, Qatar
Nel corso di una giornata in cui un sovraccarico di corrente minaccia l’intero paese, quattro personaggi incrociano le loro strade a Istanbul, in un quartiere in fase di gentrificazione per la costruzione della “Nuova Turchia”: una madre il cui figlio è in prigione, una giovane ballerina, un’artista-attivista e un astuto intermediario. Le loro storie si intrecciano nel corso di un affare di droga, offrendoci un racconto ruggente della Turchia contemporanea.

NON ODIARE | THOU SHALT NOT HATE di Mauro Mancini, Italia,  Polonia
In una città del nord-est vive Simone Segre, affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell’uomo: Marica. la figlia maggiore, Marcello, adolescente contagiato dal seme dell’odio razziale; il piccolo Paolo. Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare.

POHANI DOROGY | BAD ROADS di Natalya Vorozhbyt. Ucraina
Quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass in guerra. Non esistono luoghi sicuri e nessuno può dare un senso a ciò che sta accadendo. Nonostante siano intrappolati nel caos, alcuni riescono comunque a esercitare un’autorità sugli altri. Ma in questo mondo, dove il domani potrebbe non arrivare mai, non tutti sono infelici e indifesi. Anche le vittime più innocenti possono avere la loro occasione per prendere il controllo

SHORTA di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid. Danimarca
I dettagli esatti di ciò che accadde a Talib Ben Hassi, 19 anni, mentre si trovava sotto custodia della polizia rimangono poco chiari. Gli agenti Jens e Mike sono di pattuglia nel ghetto di Svalegården quando la radio annuncia la morte di Talib, facendo esplodere la rabbia repressa e incontrollabile dei giovani del quartiere, che ora bramano vendetta. Così all’improvviso i due poliziotti diventano un bersaglio facile e devono lottare con le unghie e coi denti per trovare una via d’uscita dal ghetto.

TOPSIDE di Celine Held e Logan George, USA
Una riflessione accurata e visivamente potente sulla stratificazione di classe della società nordamericana contemporanea. Un viaggio dal buio verso la luce per un film che ripensa la grande lezione del cinema indipendente statunitense. Un saggio di regia mirabile in grado di dare vita a uno dei finali più strazianti e formalmente memorabili degli ultimi anni. Una rivelazione.

TVANO NEBUS | THE FLOOD WON’T COME di Marat Sargsyan. Lituania, 2020.
Una schermata blu ci informa che la guerra è iniziata. Che cosa serve? Raccogliere gli uomini, trovare le armi o magari qualcuno ce le darà. Abbiamo bisogno di un posto, un paese in cui la guerra possa svolgersi. Nessun problema, il Colonnello è un vero professionista, ha già scatenato guerre su ordine, o per fare ordine, in molte occasioni e in molti paesi. Ma ora i suoi seguaci sono diventati grandi e hanno cominciato una guerra nel suo paese. Non vorrebbe, ma deve combattere. Sta invecchiando ed è stanco della guerra. Vorrebbe solo sedersi a tavola davanti ad un piatto fumante di gustose costolette e fissare lo schermo innocente di una TV, mentre il TG è in onda e il presentatore tutto agghindato annuncia che la guerra è iniziata.

FUORI CONCORSO

The Book of Vision aprirà la Settimana della Critica

THE BOOK OF VISION di Carlo S. Hintermann. Italia, Regno Unito, Belgio
Eva abbandona la sua carriera di medico per immergersi nella Storia della medicina. È giunto il tempo di mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia, un destino segnato. Johan Anmuth è un medico prussiano del Settecento in perenne conflitto tra spinte razionaliste  e antiche forme di animismo, The Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le due esistenze in un vortice ininterrotto. Niente si esaurisce nel proprio tempo. È reale ciò che si desidera, non quello che meramente accade

THE ROSSELLINIS di Alessandro Rossellini. Italia, Lettonia
Roberto Rossellini è stato un genio del cinema ed un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio,  non si sente alll’altezza del cognome.
Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti ad una terapia familiare davanti alla macchina da presa.

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