“E poi giù, giù, giù nel mare, dove il fiato non può uscire per parlare, ma solo per affogare” è dunque la celebrazione del silenzio; un luogo nel quale immergersi per prendere le distanze dal rumore e dal veleno.
Nel brano, Alfiere si rivolge a una società spesso incapace di analisi critica e profonda, che riflette poco e straparla (“esperti della sera con nessuna voglia di tacere”) oppure che trasforma le proprie frustrazioni quotidiane in odio da riversare sul prossimo (“leoni da tastiera in una polveriera da far esplodere”). Una società ancora acerba, nonostante l’avanzamento scientifico-tecnologico, che deve essere “svezzata” dalla cultura e dall’educazione, soprattutto sul piano delle competenze emotive, dell’ascolto, del rispetto di sé e dell’altro, della condivisione… che sono poi la vera ricchezza, l’oro dell’umanità.
Il pezzo si conclude con una riflessione amara e più che mai attuale, ma che per come stiamo imparando a conoscere Alfiere vuole spronare a una crescita che parta anzitutto da sé: “di questi tempi pure l’oro non è così sicuro”, ossia prendiamo coscienza dell’incertezza che ci coinvolge tutti e abbassiamo le armi.
https://open.spotify.com/track/2gfssHhRkb4OXrrbZTpSyz
Guarda il video ufficiale:
https://www.youtube.com/watch?v=dmFQe1exZjs
DATA DI USCITA: 15/02/2022 – CODICE ISRC: QZFZ42271509
si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica
Ludovico Clemente: arrangiatore e produttore
Registrato presso: Core-T-Zone Studio
Luca Marcias: chitarrista
Filippo Magnabosco: mixing
Andrea Pellegrini: mastering
Andrea Battisti: styling e grafica copertina
Matilde Tortorelli alias Bennet: fotografia
Vladimir Scavuzzo: filmmaker
Lucrezia di Paola: aiuto regia
Diego Andolina: collaboratore per le riprese
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