Musica

Sebaa ci racconta il suo primo EP dal titolo “Butterfly Radio”

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Esce giovedì 21 ottobre 2021 per Waves Music Agency Butterfly Radio, l’EP di debutto di Sebaa. Un nuovo mondo stratificato e complesso di influenze, rigorosamente senza genere. Sebaa è dunque un rapper atipico: la musica diventa uno strumento per dire la propria, un esercizio di stile per migliorarsi. Solitamente in un programma radiofonico vengono trasmessi brani di artisti diversi dello stesso genere. In questo caso però, tutto si ribalta: l’artista è uno solo e i generi e le influenze cambiano di brano in brano. Ecco la Butterfly Radio di Sebaa! 

Butterfly Radio racconta di me nel periodo antecedente alla pandemia; profuma di normalità.  Ogni brano di questo EP è una dedica a un artista che mi ha formato e che è stato essenziale per la mia crescita personale e artistica. La produzione è stata curata da Luca Moreale e Alberto Chiavone che mi hanno supportato (e sopportato) e che sono stati in grado di trasformare i miei pensieri in musica, aiutandomi a crescere e a conoscermi meglio. È un disco rap influenzato da molti generi differenti, necessari ad esprimere me stesso in un quadro che sia il più completo possibile. Butterfly Radio è il mio biglietto da visita, senza pretese. Buon viaggio.

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BIO
Sebaa, all’anagrafe Durì Sebastiano, classe 2000.

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Come descriveresti la tua Butterfly Radio?

Un complesso di influenze, un modo per riuscire a far capire chi sono e cosa voglio fare. Sono molto felice di come si è evoluto questo progetto. La gente lo sta apprezzando e sento che in questo momento mi rappresenta pienamente.

Ti ritrovi nell’etichetta di “rapper”?

Sì e mi piace. Se qualcuno dice che canto troppo per esserlo, dovrebbe andare a ripassare un po’ di fondamentali. 

Com’è stato lavorare con Luca Moreale e Alberto Chiavone?

Lavorare con Luca e Alby è sempre stimolante, siamo tutti e tre testardi e spesso dobbiamo scendere a compromessi. Ci gasiamo tantissimo a vicenda e ci spingiamo a fare cose sempre diverse, ma proprio per la nostra testardaggine sappiamo rispettare certi limiti e riconoscere quando stiamo uscendo di strada. In più abbiamo un workflow clamoroso: se ci chiudiamo una settimana in studio, ti tiriamo fuori un album.

Dici che Buttlerfly Radio è il tuo biglietto da visita. Dove ci porterai?

Non lo so neanche io con precisione. Ho una mia visione d’insieme ma è in continua evoluzione. La strada si costruisce passo per passo.

Essere nato nel 2000 significa aver vissuto in adolescenza il passaggio tra l’indie mainstream e il rap mainstream. Com’è andata?

Bella domanda. Devo ammettere, col senno di poi, che da adolescente ho ascoltato molta musica brutta. Ma non tutta la musica mainstream è così, anzi se è lì deve esserci un motivo. Bisogna capire cosa si intende per mainstream, se si parla semplicemente di un approccio pop o di quello che sta in cima alle classifiche. Per fortuna ho saputo far evolvere il mio gusto nel tempo ed evitare molta musica “di plastica”.

Piani per il futuro?

Crescere in qualsiasi ambito.

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