Di Gino Morabito
Darkly romantico ispirato al rock, la definizione di uno stile fatto di immagini vivide e un’infanzia legata alla Sicilia. Nata e cresciuta a Catania, dove consegue la laurea in decorazione e quella in beni culturali, Aurora Rosselli si trasferisce negli States collaborando con alcuni brand tra i più noti.
Dagli inizi come fotografa professionista, nel giro di un clic guadagna decine di migliaia di follower. Oggi è un’influencer e un’artista affermata che opera con il marchio Eclisse Creazioni Art & Photography. Nei suoi scatti un soffio di eternità.
Dalle lunghe giornate estive trascorse a girovagare in bicicletta, ha pedalato senza sosta per raggiungere il sogno americano.
«Vivere negli Stati Uniti è stata una scelta sentimentale, perché mio marito (Air Force, base Sigonella) dopo la tragedia dell’11 settembre fu trasferito in America. Ed io l’ho seguito.»
Un carattere temprato con la resilienza.
«Lasciarmi tutto alle spalle in Italia non è stata una decisione facile. Ho dovuto ricominciare da zero. All’inizio è stato molto duro: conoscevo poco la lingua, la cultura rispetto a quella siciliana è completamente diversa, e l’integrazione sociale è stata abbastanza lenta. Ma sono andata avanti, nonostante tutto e tutti, e nel giro di poco tempo ho raggiunto i miei obiettivi.»
È iniziato tutto con l’arte.
«Quando mi trasferii negli Stati Uniti, ripresi a dipingere. Fu così che il mio lavoro venne notato sui social media e fui invitata ad esporre in alcune mostre d’arte a Hollywood, dove mi presentarono a persone che consideravo i miei mentori, uno su tutti Hugh Hefner, capo e fondatore di Playboy. Fu lui a spingermi di nuovo alla fotografia.»
Vivido tra Hollywwod e Marylin il ricordo accorato di un inedito Hugh Hefner.
«Zio Hef (come lo chiamavo affettuosamente percependolo come uno di famiglia) venne alla mia mostra d’arte a Hollywood insieme al suo entourage di sette fidanzate bionde. Mi invitò a visitare la Playboy Mansion, all’epoca non avevo idea di cosa fosse. Gli dissi che c’erano anche i miei figli e non potevo lasciarli soli, e lui di rimando: “Portali con te, adoreranno visitare la mansion, le gabbie con gli uccelli, le sale giochi… si divertiranno!”. E così feci. Fu quello l’inizio di una bellissima amicizia.»
Dal fondatore di Playboy al passo con i Kardashian.
«Sono stata vicino ai Kardashian per un po’ di tempo, legando maggiormente con Kim e Kanye. Nutro così tanta ammirazione per quella donna, è una delle più grandi madri che abbia mai incontrato! Ricordo che un giorno la piccola Chi disegnò su ogni parete di casa e Kim mi disse: “Devo ricoprire tutto in fretta o Kanye sentenzierà che quella è arte, di lasciare gli scarabocchi e non toccarli.”. Iniziammo a ridere di gusto, eravamo diventate complici.»
Affinità elettive e ispirazioni musicali che concorrono alla definizione dell’immagine perfetta.
«Il mio lavoro fotografico è sempre stato influenzato dalla musica. Attraverso fasi in cui ascolto ossessivamente delle canzoni e queste mi ispirano fortemente. Ogni volta che ascolto una canzone, posso vedere un’immagine che via via prende forma nella mia mente. Così inizio a lavorare sui dettagli per la realizzazione di quella che poi sarà l’immagine finale.»
Negli scatti di Aurora Rosselli ricorrono frequenti i volti, in una sorta di riaffermazione digitale della dignità umana.
«All’inizio ho fatto molti autoritratti, perché volevo vedere me stessa sotto diversi punti di vista. Adoro il ritratto, mi piace la relazione che creo con chi fotografo. Per ottenere un buono scatto impiego almeno un’ora; cerco di avere il soggetto nella sua essenza, non la sua “posa”. Provo sempre a catturare la luce che ha negli occhi, poiché sono lo specchio dell’anima, completano lo sguardo, parlano di emozioni.»
Suggestioni visive immortalate in bianco e nero nell’ultimo volo della Sfinge testa di morto.
«Sto lavorando a delle immagini in bianco e nero per una nuova mostra itinerante chiamata “Acherontia”, per la quale sono già state definite due date: esporrò per il Med Photo Fest 2021 dal 17 ottobre presso il Salone del vescovo, la cappella neogotica e altri spazi espositivi del museo diocesano di Caltagirone e dall’11 novembre presso le Cucine e anticucine dell’ex-monastero dei benedettini e la sede del Disum (Dipartimento Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania), dove riceverò il Premio Mediterraneum Collection 2021.»
Le falene simboleggiano determinazione, attrazione, abilità psichiche, fede…
«… Incarnano anche sensualità, passione, seduzione. Nonostante le Acherontia siano creature notturne, sono ugualmente attratte dalla luce, che è la causa principale della loro morte. A dispetto del pericolo che le minaccia, le falene continuano a spingersi in avanti, verso quella luce che le attrae, dimostrando determinazione e fede. Io sto cercando di applicare questo concetto alle mie fotografie.»
Scuro, over the top, darkly romantico ispirato al rock. La definizione di uno stile.
«Vedere il mio lavoro esposto sui cartelloni di Time Square ed essere parte integrante di una mostra digitale al Louvre di Parigi e a Scope Miami mi fa ancora un certo effetto! Mi focalizzo molto sulle persone, sulla loro vita e la loro energia. Mi appassiono nel fotografare un bambino, una donna provocante, un uomo riflessivo. Allora sento per un momento che un soffio di eternità è passato attraverso la mia macchina fotografica.»
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