Nella suggestiva cornice del Chiostro del Commendatore, nel complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, ieri sera è stato dato il “ciak” alla quinta edizione del Premio letterario promosso da Roche per raccontare le storie di uomini che vivono al fianco di pazienti oncologiche. Racconti che parlano di donne, ma scritti da uomini.
Partner, amici, fratelli, padri o figli che vivono al fianco di donne che affrontano una malattia e sono testimoni diretti e narratori del loro coraggio e della loro forza. Sono le storie di #afiancodelcoraggio, il Premio letterario ideato e promosso da Roche con l’intento di dare sostegno e valore ai caregiver maschili che accompagnano una donna nel percorso di cura. Quest’anno il Premio si arricchisce di una nuova prestigiosa collaborazione con la Fondazione Anica Academy, l’alta scuola di specializzazione in cinema, audiovisivo e media entertainment. I giovani allievi del corso “Creare Storie”, come parte del loro project work finale, dovranno sviluppare tre soggetti ispirati ai racconti finalisti da sottoporre alla Giuria del Premio #afiancodelcoraggio che decreterà il vincitore da far diventare un cortometraggio/spot. Un contest nel contest che potrà essere seguito sui social e sul sito del Premio.
In occasione dell’evento alla presenza della Giuria, presieduta da Gianni Letta, è stato anche presentato in anteprima “Il cane Yago”, sia lo spot che il cortometraggio, tratti dal racconto vincitore di #afiancodelcoraggio 2019-2020, e interpretati da Giulio Corso (School of mafia, Il silenzio dell’acqua, Luna Park) e Federica De Benedittis (prossimamente nella serie Rai Lea e i bambini degli altri, ne L’uomo delle stelle sempre di Alessandro Guida e ne I Racconti della domenica di Giovanni Virgilio) –coppia anche nella vita, tornati insieme sul set dopo aver condiviso quello de Il Paradiso delle signore dove hanno interpretato i due amatissimi personaggi di Roberta Pellegrino e Antonio Amato – con la regia di Alessandro Guida (Maschile singolare): lo spot andrà in onda sulle reti Mediaset – Iris e La 5 – e nei circuiti cinematografici partner dell’iniziativa (Circuito Cinema, Massimo Ferrero Cinemas e The Space).
L’evento di lancio, condotto da Tonia Cartolano, Giornalista Skytg24, è stato introdotto da Angelo Tanese, Direttore Generale ASL ROMA 1, e ha visto la partecipazione di Francesco Rutelli,Presidente Anica Academy e Giampaolo Letta, AD di Medusa Film.
Di grande rilievo il sostegno delle Istituzioni al progetto, con gli interventi del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, che ha consegnato il Premio per l’edizione 2019-20 e dell’Onorevole Beatrice Lorenzin, membro della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione.
“Noi speriamo di mandare un messaggio di speranza invitando alla prevenzione e ad affrontare tali situazioni con coraggio – ha dichiarato Federica De Benedittis – conoscerci bene ci ha aiutato perché di solito c’è sempre poco tempo per empatizzare con l’attore con cui reciti, diciamo che eravamo avvantaggiati”. Ha aggiunto Giulio Corso: “Come attori. riconfermiamo il nostro ruolo sociale e di tramite tra le verità e il nostro umile servizio di finzione. Non abbiamo fatto fatica a empatizzare tra noi perché quello che si vede nello spot e nel corto è quello che c’è, ma allo stesso tempo abbiamo cercato un po’ di distacco dalla storia perché lei è mia moglie e mai vorrei vederla in quelle condizioni”.
“Anno dopo anno il Premio #afiancodelcoraggio si consolida come iniziativa di altissimo valore sociale in quanto concentra l’attenzione sugli uomini che assistono con coraggio una donna durante il difficile percorso di cura, ma anche perché porta alla luce lo scenario spesso invisibile in cui si muove chi affronta una malattia, in questo caso migliaia di pazienti oncologici e le persone a loro vicine – afferma Gianni Letta, Presidente della Giuria – presiedere la giuria di questo Premio, oltre che un onore e un privilegio, è per me uno straordinario punto di osservazione che mi mette in contatto con le risorse di dedizione, coraggio, responsabilità diffuse nel nostro Paese, risorse per lo più nascoste e silenziose, ma determinanti per assicurare a tanti cittadini una vita degna anche nella fragilità della malattia. A questo può contribuire anche l’affetto di un animale da compagnia come il cane Yago, co-protagonista della storia che abbiamo scelto di premiare quest’anno”.
“Siamo molto felici e onorati, come Fondazione Anica Academy, di essere partner dell’iniziativa #afiancodelcoraggio. Un’iniziativa che si impegna di anno in anno a veicolare un messaggio di alto valore sociale e culturale – dichiara Francesco Rutelli, Presidente Anica Academy – Fondazione Anica Academy condivide in pieno i valori legati al perseguimento dello sviluppo della persona umana e del bene comune e vuole portare a questa iniziativa la sua esperienza formativa nelle professioni del cinema e dell’audiovisivo, nella convinzione che attraverso la creatività e le storie si possano sensibilizzare profondamente le persone anche sui temi legati alla malattia”.
“Il Premio #afiancodelcoraggio è un Premio giovane che fin dagli esordi ha avuto l’ambizione di voler cambiare la lente attraverso cui guardare all’esperienza della malattia, raccogliendo il punto di vista inusuale di uomini, papà, compagni, mariti, figli, amici che sono a fianco del coraggio di donne con malattia oncologica– spiega Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Italia – in un contesto mutato e reso ancora più drammatico dalla pandemia, dare voce a storie di speranza e di sorprendente normalità, a sentimenti profondi e quotidiani come la gioia, la paura, il dolore, la rabbia, diventa una responsabilità sociale verso quella che è la nostra storia collettiva come comunità. Lavorare per un’azienda che, da 125 anni, grazie ai suoi farmaci si impegna per migliorare, e cambiare la vita, il futuro di tante donne e di tanti uomini ci inorgoglisce e ci fa sentire parte integrante di questi racconti di vita”.
“Il cancro non colpisce solo la persona che si ammala e che vive sulla propria pelle la malattia, ma travolge e sconvolge la vita di tutta la famiglia – afferma Elisabetta Iannelli, Avvocato e Segretario Generale F.A.V.O. – in particolare quella di chi assiste la persona malata, il caregiver che può essere il marito, il compagno, ma anche il padre o un figlio o un fratello. La V edizione del progetto #afiancodelcoraggio di Roche afferma ancora una volta la necessità di mettere in luce il prezioso ed insostituibile ruolo ed impegno del caregiver. Sappiamo che lo stravolgimento della vita è associato ad un disagio profondo, anche se di tipo diverso, perché si assiste, a volte impotenti, alla sofferenza della persona cara. L’opera di assistenza al malato di cancro è molto impegnativa, a volte totalizzante. Il caregiver spesso trascura la propria salute, perché tutta la sua attenzione è rivolta alla salute della persona cara malata di cancro; inoltre come emerso da un’indagine dell’Osservatorio F.A.V.O. la vita di chi vive accanto ed assiste un malato oncologico subisce contraccolpi che impattano anche sull’attività lavorativa e sullo status economico. È molto importante che le storie di queste persone la cui umanità è un esempio virtuoso e insostituibile di impegno quotidiano al fianco delle donne colpite da tumore vengano fatte conoscere e valorizzate”.
“AIL sposa appieno il progetto di Roche #afiancodelcoraggio in quanto pienamente in linea con la mission e gli obiettivi della nostra organizzazione – dichiara Emanuela Zocaro, Responsabile Ufficio Stampa AIL nazionale e Portavoce di Presidenza – da oltre 50 anni la nostra associazione è sempre a fianco dei pazienti ematologici e dei loro familiari. Sappiamo bene quanto sia importante per un paziente colpito da un tumore avere accanto una persona cara che l’accompagni nel lungo e faticoso percorso di cura che in molti casi, come accade per alcune forme di tumore del sangue, si cronicizza. La figura maschile che affianca la donna malata assume, in questo caso, un immenso valore e significato, un bene prezioso insostituibile tanto più che nel comune sentire gli uomini sono avvertiti come non in grado di accudire e assistere una paziente con tumore, figure di secondo piano, sempre dietro le quinte nei momenti più difficili. Non è così. #afiancodelcoraggio ci racconta realtà diverse, scritte in prima persona dagli uomini più vicini alla donna sofferente. Mariti, compagni, padri, fratelli o semplicemente amici che soffrono e patiscono il dolore della persona cara malata. Il caregiver maschio fa fronte alle necessità pratiche, ai bisogni clinici e supporta psicologicamente e moralmente la donna malata. L’iniziativa premia a ragione gli uomini coraggiosi, a significare la piena condivisione di questi ultimi alle paure e alla speranza che segna la propria vita e quella della donna con tumore”.
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