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Joe Semplice, il suo primo EP con cinque brani disponibile sulle piattaforme

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Giuseppe Pino Leanza è un nome noto tra i giornalisti sportivi, in particolare quelli romani dato che la sua passione per la Roma lo ha spesso spinto anche come opinionista nei salotti delle famose “tv romane”. Non molto sanno  però che Leanza è un grande appassionato di musica e compone da anni dei brani, rimasti sempre però in un cassetto. Ora però questo cassetto si è aperto e, col nome d’arte di Joe Semplice, sono disponibili in streaming sulle principali piattaforme ben cinque brani che compongono il suo EP d’esordio.

Ama cantare “easy”, perché’ a suo modo di vedere in questa maniera si trasmette la vera atmosfera, il vero messaggio, senza distrarre l’ascoltatore: “Ma questo non vuol dire che se suonate con più’ strumenti le canzoni non risultino ancora più’ belle”, aggiunge l’artista. I suoi brani sono “acoustic”, quindi all’insegna dell’intimità che chitarra e voce, con la loro semplicità, infondono.

Anche per questo ha scelto come nome d’arte “Joe Semplice”. Joe come l’uomo comune di tutti i giorni (ricorderete tutti il brano di Jimi Hendrix “Hey Joe”),  Semplice come lo stile e il linguaggio che cerca di dare alla sua musica. Joe e’ consapevole del rischio, del cosiddetto rovescio della medaglia, che è quello di far evidenziare eventuali difetti riguardo la voce non avendo mai seguito lezioni di canto, ma ciò non lo preoccupa affatto: “Mi ritengo uno che crea storie e le racconta a modo suo, non sono un cantante né tantomeno un interprete che si presta a cantare brani di altri autori, il mio obiettivo e’ trasmettere sensazioni, se poi un professionista o grande artista che sia un giorno avesse intenzione di cantare o raccontare qualcuno dei mie brani, realizzerei di certo un sogno associato ad una immensa soddisfazione ma, ripeto, il mio obiettivo e’ quello di essere apprezzato per quello che provo ad esprimere interpretando i miei brani, la mia musica, le mie storie”.

Non si ritiene un esperto musicista Joe, anzi. Infatti la chitarra la usa solo per “buttare” giu’ le sue canzoni e poterle depositare in SIAE. Per il resto si affida a “veri” musicisti, professionali e possibilmente amici fidati (perché’ l’affinita’ caratteriale e’ la prima cosa) come in questo caso, dove l’artista LAIFE lo ha accompagnato in tutti i brani del suo nuovo EP uscito sulle piattaforme di Spotify e iTunes il 15 dicembre 2020. In passato, nei scorsi decenni, ha composto diversi brani, tutti pero’ lasciati nel cassetto: “Non c’era la possibilità come accade invece oggi, di far ascoltare la propria musica al mondo intero. Non c’erano i social o perlomeno non erano cosi’ alla portata di tutti e quindi, non essendo mai stata per me una professione e di conseguenza una priorità, non sentivo il bisogno di renderla pubblica, al massimo la ascoltavano i miei amici più’ stretti.”

Ora invece ecco giunta la prima pubblicazione, un EP nato durante il periodo della restrizione forzata del marzo scorso dovuta alla pandemia Covid. Tanto tempo passato in casa gli ha permesso di ritrovare l’enfasi per comporre, potendo riflettere nel giusto modo riguardo le storie da raccontare.

Una serie di brani, cinque in questo EP dal titolo “Tempo” tutti nuovi, alcuni creati di getto e che hanno come tema comune le sensazioni che ci coinvolgono nella vita di tutti i giorni; l’Amore (tema ricorrente in ogni brano), la discriminazione (“Bianco su Nero” parla del crimine di Minneapolis che ha visto vittima George Floyd), la ribellione (“Il mio mondo è differente”). Senza pero’ mai trascurare la professione di cui si occupa e che tanto gli sta a cuore, quella del fotografo, fino a portarla in musica cosi’ come le sue più’ grandi passioni, il calcio e appunto la musica. “Iso Goal & Rock’n Roll” infatti inserisce tutto questo. E poi “La mia Coppa del Mondo”, il cui titolo rende chiara l’idea dell’amore per il calcio. Un amore totale per la musica quello di Joe Semplice: “La musica la amo tutta, sono cresciuto ascoltando rock, spaziando dalla classica alla dance, alla tecno, svoltando per il punk e il reggae. Noi che abbiamo vissuto gli anni ’80 e ’90 siamo stati davvero fortunati riguardo la metamorfosi del panorama musicale. Ma in fondo ho sempre pensato che la melodia italiana e il nostro cantautorato in genere non sia inferiore a nessuno, anzi molto spesso riesce a trasmettere emozioni al pari se non superiori agli americani e agli inglesi ai quali a volte hanno fatto scuola essendo presi come fonte di ispirazione. Lo testimoniano da sempre milioni di fans, non solo italiani, sparsi nel mondo”.

Non ha invece un autore di riferimento, ma bensì uno stile a cui guarda per ovvie motivazioni anagrafiche: “Non mi ispiro a nessuno, almeno volontariamente. Certo, il mio influsso e’ il rock (quello “tranquillo”) anni 70-80. Ho ricevuto commenti del tipo che la mia voce e’ graffiante al punto giusto e che la mia musica segue un po’ la corrente del genere Neil Young, per capirci. Ma ripeto, il tutto non e’ voluto. E poi gli amici, quelli veri, sono sempre pronti a farti grandi complimenti pur di vederti felice (sorride) ma sono entusiasta cosi’, davvero. Fare musica è arte, astrazione, fede, è bellissimo… e trasmettere al prossimo i propri sentimenti, il proprio punto di vista lo è altrettanto. Che lo si faccia attraverso una penna, una foto, un disegno, una canzone o attraverso qualsiasi altra forma artistica”.

I brani sono disponibili anche con i rispettivi video su YouTube, per un artista che con la sua semplicità prova a raccontare con lo stesso occhio che usa da fotoreporter le storie stavolta con parole e musica.

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