Esce giovedì 10 marzo 2022, per l’etichetta internazionale Alt Orient, Live @ Uzina, il primo EP del duo italo-albanese Shkodra Elektronike che parla della propria musica come di post immigrant pop. La tracklist comprende 4 brani tradizionali scutarini, riarrangiati in chiave elettronica e suonati dal vivo in un vecchio teatro di posa della periferia di Tirana, la capitale dell’Albania. Il set completo è stato ideato e girato anche in video da KUBE studios (www.kubestudios.com), una delle maggiori agenzie creative d’Albania.
Televisori a tubo catodico, caleidoscopi fatti a mano, drappeggi di una scenografia desolata, polvere, campionamenti di vecchi nastri come flashback di una memoria storica: il ricordo degli anni bui della dittatura scorre in questa estetica e riflette perfettamente un incubo che è ricorrente anche nelle nuove generazioni di albanesi; quello di un’evoluzione negata e la sensazione che il tempo stia scorrendo sempre troppo lentamente.
Questo vostro disco è stato registrato interamente dal vivo. Com’è andata?
Molto bene, i ragazzi di Kube Studio sono dei veri professionisti. Per noi è stato emozionante esibirci in quella location, con quell’allestimento, e con l’ausilio di un team meraviglioso. Gli saremo sempre grati.
Come vi siete conosciuti? E cosa ci combinano due artisti albanesi in Italia?
Volgarmente, su Facebook. Contattai Kolë [parla Beatriçe] per complimentarmi del suo lavoro, e per ringraziarlo. Lui col suo fare prorompente non esitò a chiedermi per cosa, gli spiegai che imbattersi in un musicista scutarino, così attivo nell’underground italiano, (per me) era una cosa talmente grandiosa da non averla mai neanche immaginata! Poche stagioni dopo suonavamo assieme.
L’Italia è la casa che abbiamo scelto nel momento in cui la nostra – l’Albania – è diventata troppo pericolante per poterci vivere. Siamo cresciuti qui, esattamente come voi, con l’unica differenza che, in noi, custodiamo un altro pezzetto di mondo.
Come selezionate il repertorio da reinterpretare in chiave elettronica?
Cerchiamo di scegliere canzoni con delle melodie “flessibili”, che non accusino troppo i nostri cambiamenti armonici e ritmici; l’obiettivo è quello di continuare a fare quello che si fa da centinaia di anni: non permettere che si dimentichino. Speriamo di riuscirci!
E da dove deriva quest’esigenza di lavorare su questo materiale?
Entrambi abbiamo portato un po’ di musica tradizionale scutarina nella maggiorparte nostri progetti passati, forse eravamo stufi di contenerla! Le canzoni della nostra città natale – Shkodra, in albanese – a nostro avviso, sono talmente belle da meritare di essere note a tutti.
Avete già in mente i prossimi step degli Shkodra Elektronike?
Abbiamo molte cose in cantiere, tra queste: molti posti in cui (speriamo) di suonare, e un album in stesura.
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