Venerdì 15 novembre, alle ore 16.00, presso l’Etna Padel – Campi Stivala di San Giovanni La Punta (Catania), la squadra composta dai consiglieri comunali e dagli assessori della Giunta di Catania ha giocato contro la squadra composta dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e dai deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, per sostenere le attività, rivolte ai più bisognosi, della Parrocchia San Pio X Nesima superiore.
Un’iniziativa ideata e voluta dal consigliere comunale di Catania, Maurizio Mirenda:«L’iniziativa nasce dal bisogno da parte delle parrocchie – spiega Maurizio Mirenda, Consigliere Comunale Catania – che oggi si trovano in difficoltà nell’organizzare eventi per i bambini dei quartieri periferici. Con questa partita, oggi, la politica, al di là della propria appartenenza partitica, si è unita attraverso lo sport per un evento a favore di chi è meno fortunato».
L’incontro di beneficenza è stato accolto favorevolmente dal sindaco di Catania, dall’amministrazione, da tutti i consiglieri, dall’onorevole Gaetano Galvagno e dai deputati Ars che hanno dato un contributo economico concreto alle fasce più disagiate della città.
«L’Assemblea Regione Siciliana – dichiara Gaetano Galvagno Presidente ARS – è sempre stata sensibile a temi simili. La partita di oggi (small, una partita sette contro sette) rappresenta un’occasione dove prevarrà non soltanto lo sport ma la voglia di stare insieme e soprattutto il senso comune della beneficenza che ci deve assolutamente tenere uniti».
«Ringrazio Maurizio Mirenda, il presidente Galvagno e tutti coloro che con il loro contributo economico – afferma Padre Giuseppe Maieli Parroco Chiesa San Pio X Nesima superiore – permetteranno ai ragazzi della Parrocchia di usufruire di attività ludiche, oratoriali e di dopo-scuola. Attività che potranno far uscire i giovani da situazioni di degrado».
Ha sostenuto la partita Asec Trade: «Asec Trade – conclude Giovanni La Magna Presidente Asec Trade – ha voluto sposare questo progetto importante. Siamo testimonial di questo primo evento ma sono sicuro che diventerà un’abitudine che guarda la solidarietà e soprattutto che guarda al bene comune».
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