Ulisse Schiavo è un cantante e chitarrista classe ’94 di Padova.
Nel 2015 pubblica l’EP d’esordio “Viscera” (Dischi Sotterranei, Gas Vintage Records) registrando in presa diretta voce, chitarra e grancassa. Non un puro one-man-band e nemmeno un bluesman, il suo stile è lirico-straziato, evocativo, tanto da essere paragonato per le qualità vocali a un primo Tim Buckley.
Il suo ultimo singolo s’intitola “Precious Silver Grace”, e ce lo ha raccontato!
Ci sono dei progetti musicali italiani che rientrano tra le tue influenze?
I miei riferimenti principali sono oltre confine, tuttavia ci sono artisti che stimo in Italia. Tra questi sicuramente apprezzo molto Iosonouncane, di cui ammiro la ricerca artistica, ho un debole per Manuel Agnelli e sono affascinato dall’attitudine di Dellera. Tra i miei ascolti più frequenti degli ultimi anni c’è poi Lorenzo Senni.
La scena musicale italiana può essere competitiva?
Direi che è molto competitiva.
Cosa volevi comunicare con Precious Silver Grace?
La parte più sensibile di forze non violente.
Quali sono gli elementi visivi essenziali per costruire l’immaginario di Ulisse Schiavo?
L’immaginario dell’intero disco ruota intorno alla centralità del corpo visto dalla prospettiva dell’individuo al di fuori di sé.
In che modo questo brano si connette con i tuoi progetti musicali precedenti?
In nessun modo. Questo pezzo rappresenta per il mio percorso artistico una frattura senza compromessi.
Progetti per il futuro?
Partire per Berlino.
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