Martin Luther King VS FBI, è un documentario di Sam Pollard in uscita evento al cinema dal 14 al 16 febbraio distribuito da Wanted Cinema e il patrocinio di AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA . Sam Pollard (già vincitore di un Emmy Award con “By the People: The Election of Barack Obama” e nominato agli Oscar per “4 Little Girls”) esplora l’accanimento del governo statunitense sugli attivisti di colore. Per diffamare Martin Luther King, l’allora direttore dei servizi segreti John Edgar Hoover, ha usato ogni mezzo a disposizione: cimici nelle stanze d’albergo, telefoni intercettati, investigatori privati, corruzione di giornalisti affinché scrivessero articoli che lo screditassero.
L’analisi della campagna di Hoover contro Martin Luther King parte dallo studio di informazioni rese accessibili grazie al Freedom of Information Act del 1966 e non tenute segrete negli Archivi Nazionali e dal libro di David J. Garrow, “The FBI and Martin Luther King, Jr.: From ‘Solo’ to Memphis“, utilizzando anche importanti testimonianze come quella dell’ex direttore dell’FBI James Comey.
Una resa dei conti realizzata con un lavoro certosino tra i materiali d’archivio e i documenti finalmente desecretati (in parte) dell’indagine condotta da J.Edgar Hoover il potente capo dell’FBI per oltre 48 anni contro il “negro più pericoloso d’America”, come l’aveva lui stesso definito in un documento.
Il documentario è un vero proprio duello tra due figure sui cui la storia deve ancora lavorare, tra la battaglia per i diritti civili e le ombre oscure del Bureau.
Nella pellicola si segue la scelta dell’FBI ossessionata dalla figura di King che dopo averlo messo sotto controllo con tutti i mezzi di intercettazione possibile ( forse vi ricorda qualcosa il film di Oliver Stone Snowden),cerca con una campagna diffamatoria di mettere in cattiva luce il vincitore del Premio Nobel per la Pace, con tante di pesanti accuse sessuali di stupro ed altro. Al momento dell’uscita della pellicola ci toccherà attendere fino al 2027 per vedere altri nastri desecretati e scoprire la verità, anche se Pollard già comprendere ampiamente come l’operato dell’FBI si collochi perfettamente in quegli anni intrisi di violenza e razzismo che sono poi tornati ampiamente alla ribalta.
La Storia, almeno quello americana, è andata avanti con il razzismo e Sam Pollard collaboratore di Spike Lee, portano da anni avanti la loro onda di cinema black, dove si traccia il tragico progredire della discriminazione negli Stati Uniti, e la macchina del fango del passato, ma anche del presente e forse del cupo futuro in arrivo.
Una pellicola che con efficacia riesce comprimere ore e ore di materiale di archivio donandoci un tragico spaccato del declino delle sue istituzione e della cieca opposizione fatta di pregiudizi e luoghi comuni, gli stessi che da sempre ci portano a tragedie umane che nessuno sembra voler evitare.
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