Chi l’ha detto che per creare un gioco online o una slot machine bastino solamente un po’ di grafica e un po’ di algoritmi? Niente di più falso. Per creare un videogame, una app o una piattaforma di gambling servono tanti fattori e tante conoscenze.
Tecnologia al servizio degli utenti
Le ha spiegate in una lunga intervista esclusiva concessa ai microfoni di Giochidislots Renata Banyar, CMO di Betsoft. Stiamo parlando di una delle aziende più grandi nel panorama del gioco pubblico e legale italiano ed europeo, fondata nel 2006 oggi è un punto di riferimento per tutto il mercato, grazie a una mission che è quella di emergere come azienda di eccellenza nella creazione di contenuti di giochi multimediali. Per raggiungere questo status, ovviamente, servono investimenti e conoscenze, soprattutto in ambito tecnologico. Partendo però dalle esigenze degli utenti: “We appeal across demographics. Teniamo sempre in considerazione le necessità di qualsiasi tipo di giocatore e realizziamo le nostre slot – spiega il CMO – basandole su qualsiasi tipo di tematica: si potranno quindi scegliere titoli ispirati a temi di magia, avventura, draghi, preistoria, alieni, cacciatori di tesori, scienziati pazzi, poliziotti e ladri. Betsoft avrà sempre in serbo il lancio di un fantastico gioco che piacerà sia ai nuovi giocatori che agli high rollers”.
L’importanza del raccontare
Temi vasti, possibilità di scelta, storie diverse. È questo un segreto del settore del gaming, è questo il segreto dello storytelling. Con questo termine si indica infatti l’arte del saper raccontare, del saper narrare. Ed è una componente fondamentale nello sviluppo del gioco, che si deve integrare con la grafica, con il 3D, con il gameplay. Per spiegarlo possiamo prendere l’esempio della slot Return to Paris, che ha visto poi il sequel A Night in Paris. “Il gioco è ambientato intorno al Louvre, a Parigi – precisa ancora Renata Banyar -Ogni opera d’arte rubata dal ladro ha il suo Moltiplicatore: più simboli speciali si collezionano, più alto è il Moltiplicatore. È una corsa contro il tempo in quanto il ladro deve nascondere il bottino nel bancone da bar sotto la griglia e accumulare moltiplicatori prima che il poliziotto lo raggiunga”.
Senza una trama efficace, senza una storia da raccontare, infatti, qualsiasi videogame sarebbe solo una sequenza di mosse e di obiettivi. Serve il sale, serve la sostanza. E l’industria del gaming ha capito bene dove trovarlo. Merito dello storytelling, ovviamente, ma anche delle competenze di chi lo crea.
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