Lo sviluppo agricolo e turistico di una destinazione non è solo legato ai grandi flussi di massa, alle imponenti produzioni e alle coltivazioni intensive, all’analisi dei freddi numeri ricavati dalle presenze e dagli arrivi. Ad Ostuni, nella ridente città bianca della Puglia, è in corso un’importante recupero e valorizzazione delle antiche varietàortofrutticole , una creazione di circuiti turistici esperienziali di nicchia , un’importante meccanismo di personalizzazione dei pacchetti turistici in base alle esigenze dei nostri ospiti ed in particolare nel rispetto della stagionalità delle colture tipiche del territorio. Dal recupero degli orti medievali periurbani nei pressi della chiesa di Santa Maria della Grata, alla produzione di olio biologico estratto dalle piante millenarie che si innalzano maestose tra Ostuni ed il mare, alla autentica ospitalità delle Masserie e delle strutture alberghiere si arriva a dei pacchetti turistici taylor made che hanno come protagonisti i prodotti della terra e la loro stagionalità. Nei percorsi ideati tra antiche tombe messapiche diventate poi cisterne per conservare l’acqua piovana , tra le piantagioni organiche ed in alcuni casi avvalendosi del sistema dell’aridocoltura ( senza utilizzo di acqua) , un viaggio tra peperoncino Zefferino di Ostuni, pomodoro regina di Torre Canne, melanzana violetta di Francavilla Fontana , il barattiere “Cianciuffo” , cime di rape, il carciofo bianco e nero di Ostuni e tantissime altre ancora. Ognuno di questi prodotti ha la sua stagionalità ed il suo “momento speciale” per diventare protagonista di degustazioni , laboratori, attività’ formative, seminari , etc , senza forzatura alcuna, rispettando invece i tempi dettati dalla natura.
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