Esce giovedì 21 ottobre 2021 Daddy Issues, il nuovo singolo di Anna Soares (per Lost Generation Records in distribuzione Believe Digita). Daddy Issues è un compendio sul complesso di Elettra di matrice freudiana, rivisitato in una chiave intimista e sofferta. Legami ridisegnati, attrazione e repulsione, dolore e inevitabilità: esattamente come nel bondage, in cui la legatura è simbolo di appartenenza viscerale, ma anche qualcosa di estremamente difficile da affrontare sia fisicamente che psicologicamente. Una voce suadente, un basso pulsante ed un sound minimale sono gli elementi di un’elettronica che va oltre la forma canzone: è un’esperienza.
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- Di cosa parla Daddy Issues?
Daddy Issues parla di un modo molto particolare di vivere il proprio dolore: abbracciandolo, abbandonandosi ad esso. Facendo l’amore con la propria “ombra”, l’essere umano evolve. Si trasforma in qualcosa di rinnovato, supera i pattern che lo tengono ancorato al suo esilio. Daddy Issues è un dialogo con la parte peggiore di me. L’ombra. Ed oggi, dopo aver esorcizzato, sorvolo quell’ombra e la guardo dall’alto, mentre risplendo.
- Quando sei entrata in contatto con il personaggio di Elettra? Come mai ne sei rimasta affascinata?
Elettra è dentro ognuno. Lo capisci quando agisce nella realtà, si ribella, non accetta le dinamiche distorte che le sono intorno. Elettra si vendica, le pulsa dentro l’assenza paterna, ma piuttosto che guardare passivamente agli eventi, banchetta alle sue vittorie. E poi, come ogni donna greca, ha una particolare attitudine e bravura nel soffrire. Questo e molto altro mi ha sempre affascinato di Elettra.
- In che modo Daddy Issues e Witch Lust sono collegate?
Fanno entrambe parte di un percorso esistenziale profondo.
Daddy Issues ha un focus sull’accettazione, comprensione e superamento del dolore. Witch Lust è la magia che avviene una volta completato questo viaggio, con la consapevolezza del proprio potere interiore (e, nello specifico, un potere intrinsecamente femminino) e nell’azione all’interno della realtà.
- Quando hai iniziato a studiare musica, e in particolare canto lirico? Come mai ti sei avvicinata a questo tipo di studi?
Ho iniziato a studiare musica proprio attraverso il canto lirico, avevo 22 anni. Mi ero appena laureata in filosofia e mi arrivò la proposta di lavorare come cantante, per cui ritenni che il miglior modo per imparare il know-how fosse approfondire le basi tecniche. Non ho mai avuto la velleità di essere una cantante lirica, intendiamoci, ma mi interessava avere delle basi solide.
- Musica e BDSM vanno d’accordo?
Come il sushi ed un ottimo Pinot Grigio. Ma vallo a spiegare agli astemi.
- Prossimi step?
E’ in cantiere nuova musica, sempre parte di un percorso e un processo che non finiscono mai. Ho esplorato la sacralità dell’universo sessuale attraverso le mie pubblicazioni di quest’anno, l’anno prossimo ci saranno evoluzioni, sempre coerenti con quel che sono e quel che sento, ma con un leggero spostamento di focus. E ovviamente man mano annuncerò i miei prossimi live in giro per l’Italia.
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